Ferrero, la violenza genera violenza
Chiariamo subito che noi di Reteblucerchiata condanniamo ogni forma di violenza, sia essa fisica che verbale, ultimo triste rifugio di chi non ha altri mezzi.
Abbiamo scelto di intitolare questo post con una frase di Eschilo, non una frase a caso, che bene si adatta al momento attuale in casa Sampdoria.
In questi giorni si sono tutti affannati a stigmatizzare e condannare il comportamento di quello sparuto gruppo di tifosi che ha intonato cori all’indirizzo di Ferrero che si trovava a cena in un noto ristorante genovese, additandoli come violenti.
In realtà esiste il video della “aggressione”, e si vede chiaramente che i tifosi non sono andati oltre ai cori.
Ma forse per capire meglio la situazione, bisognerebbe fare una analisi più approfondita e farsi una domanda, molto semplice: cosa ha portato il gruppo dei tifosi a intonare cori contro Ferrero ?
Perchè quella dei tifosi è sempre una reazione. Questo non va dimenticato.
Riteniamo che Massimo Ferrero abbia usato violenza nei confronti della Sampdoria, della sua storia e dei suoi tifosi fin dal suo arrivo a Genova.
Una violenza verbale, sbandierata sui mezzi di informazione, a partire dall’inno “che fa schifo”, alla Samp “conosciuta solo fino a Chiavari”, al taglio del Ravano, ai tifosi “scappati di casa”.
I tifosi Sampdoriani sono noti per la loro sportività e correttezza, ma è normale che dopo 5 anni di “violenza verbale” da parte del “Viperetta”, di fronte all’alternativa costituita da un Sampdoriano vero, un “figlio di Paolo Mantovani” come Gianluca Vialli alcuni tifosi comincino a reagire. Senza peraltro trascendere in gesti violenti così come sono stati dipinti.
I Sampdoriani vogliono Vialli, e Ferrero invece di tirare la corda (perchè questo appare agli occhi dei tifosi) dovrebbe abbassare i toni delle sue esternazioni e adoperarsi per favorire la cessione.
Tutto questo senza mai dimenticare il ruolo di Edoardo Garrone, probabilmente vero “ago della bilancia” nella vicenda della cessione.
Tutto questo noi tifosi lo ricostruiamo dalle notizie che girano e dalle esternazioni “colorite” di Ferrero.
Chiudiamo con due citazioni che calzano a pennello.
Diceva Mary McCarthy (scrittrice statunitense) “Nella violenza ci dimentichiamo chi siamo”.
Scriveva J.R.R. Tolkien “Quando il cuore di un nano, anche il più rispettabile, è risvegliato da oro e gioielli, si fa improvvisamente ardito e può diventare feroce”.
Continuando la metafora con il Signore degli anelli, è bene che Ferrero comprenda che con il suo comportamento, si sta presentando agli occhi dei tifosi Sampdoriani come il Gollum con il suo “tessoro”.
La vera violenza ha tante forme. Noi le condanniamo tutte.