Da Garrone ai giocatori, tutti i colpevoli del disastro Sampdoria
Sampdoria – Lecce 0-2
Lo sport è come la vita: il tempo presenta sempre il conto. A tutti.
Dopo otto anni si chiude il cerchio sui protagonisti del momento più buio nella storia della Sampdoria, rivelando le precise responsabilità di ognuno.
Vediamo gli attori protagonisti di questo film horror (tanto per rimanere in ambito cinematografico…).
I giocatori. Partiamo dal basso, la squadra, che oggi si sta rivelando una accozzaglia di giocatori messi assieme a caso, che neanche prova a reagire.
Il primo gol del Lecce è la sintesi precisa della attuale superficialità sportiva di questi ragazzi: rinvio (o voleva essere un lancio basso e corto ? una roba inguardabile comunque) di Ferrari su un giocatore del Lecce, colpo di tacco (!) di Villar…che lancia in porta Colombo, il quale segna “marcato” da tre dei nostri che neanche provano a contrastare il tiro.
La squadra cola a picco, ma la preoccupazione è fare storie sui social o pensare alla nazionale di turno.
Le più grandi delusioni sono quei giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza tecnica, Villar e Sabiri su tutti.
Romei. All’Avvocato romano non si può perdonare il “peccato originale” di avere portato Ferrero a Garrone. E neanche gli si può perdonare la “mania di protagonismo” che lo ha portato a mettere il becco sulle questioni tecniche (rilasciando interviste a riguardo) e “giocare” a fare il Direttore Sportivo che non è, con i risultati nefasti che conosciamo (ad esempio la vicenda Sneider che ci fece perdere Ilicic, o Thorsby costretto da lui a andarsene…quanto servirebbe Morten oggi !).
Un ego smisurato che lo ha portato a dichiarare neanche un mese fa “Che io sia stato la persona che l’azionista lo ha portato qua, è un dato di fatto. La città non mi vuole per questa macchia? Me lo dica e torno indietro” salvo poi smentirsi spavaldamente e rimanere a giocare a fare il ds, non è un mistero infatti che sia lui a avere la delega al mercato (e si vede).
Forse nessuno gli ha detto che i Sampdoriani non lo vogliono più.
Sabato lo stadio gli ha intonato un sonoro “Romei uomo di m*rda”, messaggio chiaro che non lascia dubbi, ora deve mantenere la parola e lasciare quel posto che tecnicamente non gli compete.
Ferrero. Cosa dire di un personaggio del genere ? Il suo stesso “curriculum” si commenta da solo, basta aprire una qualunque testata giornalistica o andare a vedere i video su YouTube per ricordare che tutte le sue società sono fallite o sono sull’orlo del fallimento, che ha un processo penale a carico, senza dimenticare le varie uscite infelici proprio sulla Sampdoria (dall’inno alla fama giunta fino a Chiavari).
A fare buon peso, la macchia di avere fatto saltare la trattativa che avrebbe portato Dinan-Knaster-Vialli.
Non occorre aggiungere altro.
Garrone. Il tempo è sempre galantuomo, dopo otto anni la “storiella” della Sampdoria “regalata” a Ferrero fa acqua da tutte le parti.
E cosa dire della promessa di intervento in caso di necessità per scongiurare scenari lugubri sulla Sampdoria ? Non è forse giunto il momento di mantenere fede a una promessa fatta pubblicamente in diretta televisiva ?
La gradinata sabato lo ha apostrofato con un rozzo “Garrone vaffanc*lo“, ma la sostanza è una sola, ed è nelle risposte (mai date in otto anni) alle domande che oggi gli rivolge la Federclubs, e alle quali ora non può più sottrarsi.
Infine due parole sulla “trattativa Di Silvio-Al Thani”. Della trattativa ho smesso di parlare dall’intervento di Di Silvio a Quelli che la Samp, perché credo che nessuno di noi abbia sufficienti informazioni.
Anche in questo caso il tempo dirà.
Ovvio che noi tifosi vorremmo in tempi rapidi una nuova proprietà.
E il tempo speriamo che sia galantuomo con la Samp ancora una volta, portando in questa sosta per i mondiali una nuova proprietà, seria e attrezzata, che provi a fare un vero miracolo (perché ormai questo serve).
Convincere giocatori a venire nella squadra ultima in classifica non sarà una passeggiata, così come non lo sarebbe l’impegno economico.
Chi compra oggi la Samp deve compiere più un atto di amore (o di follia) che un investimento nell’immediato. Verrebbe per certo ripagato nel tempo, sia a livello economico che morale.
I tifosi della Sampdoria, casomai ce ne fosse stato bisogno, hanno dimostrato ancora una volta di essere la migliore tifoseria d’Italia, che merita ben altre soddisfazioni.
Sì, speriamo che il tempo sia galantuomo ancora una volta.